E’ stato approvato, in data 20 luglio 2021, il primo Bilancio di Genere della Città Metropolitana di Messina.

Il Consiglio d’Europa definisce il Bilancio di Genere: “… una valutazione dei bilanci basata su criteri che fanno riferimento al genere, che incorpori una prospettiva di genere a tutti i livelli del processo di creazione del bilancio e della ristrutturazione delle entrate e delle spese al fine di promuovere la parità di genere”.

L’utilità di strumenti come il Bilancio di Genere è evidente in una Regione come la nostra che occupa gli ultimi posti per quanto riguarda l’occupazione e la retribuzione femminile, la presenza delle donne in politica e nei posti decisionali, la scarsa condivisione del lavoro domestico e di cura tra donne e uomini.

L’adozione del Bilancio di Genere è stata inserita nel Piano Triennale delle Azioni Positive 2021/2023 della Città Metropolitana come una “buona pratica”, per un maggiore sviluppo ed efficienza che non può prescindere dalla equa valorizzazione delle persone, orientando anche l’allocazione delle risorse e la definizione delle priorità strategiche.

Il testo, elaborato dalla Segreteria Generale Servizio Programmazione, Organizzazione e Performance, Ufficio Benessere Organizzativo ed Osservatorio Antidiscriminazione, coadiuvato dal supporto del CUG nelle fasi organizzative ed operative (raccolta, analisi dati), è composto da due parti significative: l’analisi del contesto sociale e il bilancio dell’ente riclassificato in un’ottica di genere. L’utilizzo di questa riclassificazione propone una lettura diversa da quella tradizionale, in quanto si utilizza un criterio di pertinenza ai servizi utili alla promozione delle pari opportunità. Questa chiave di lettura, accanto a quella tradizionale, rappresenta, per l’Ente, uno strumento cui attingere eventuali spunti di intervento per le scelte future verso una cultura dell’inclusione e dell’uguaglianza di genere.