Quest’anno, il tema scelto dall’ONU per la Giornata Internazionale della donna è: “Uguaglianza di genere oggi per un domani sostenibile”, con il quale si intende riconoscere il contributo delle donne del mondo, all’adattamento ai cambiamenti climatici per costruire un futuro più
sostenibile per tutti.
L’evoluzione dell’uguaglianza di genere, nel contesto della crisi climatica e della necessaria riduzione del rischio ambientale, è tra le più grandi sfide del XXI secolo. Si chiede “un rivolgimento di valori nella società”, da una struttura economica e sociale della competitività e della cultura predatoria ad una società fondata sulla collaborazione non competitiva e tesa all’arricchimento culturale (c.d. leadership al femminile).
Quello che ancora manca è un contrappeso, un bilanciamento di sguardo, più propenso ai compiti di custodia del creato e delle future generazioni rispetto ad un approccio competitivo e di scontro.
Lo sguardo delle donne lì dove si decide, diventa una necessità per lo sviluppo sostenibile, opportunità di confronto e contemperamento per le dinamiche maschili. Non è solo un problema di diritti di una parte del genere umano, ma di responsabilità da condividere insieme
per costruire un futuro migliore.
La partecipazione delle donne alla vita politica ed istituzionale ancora, in diversi ambiti, si configura come mero fatto numerico su cui occorre maggiore impegno, per dare concretezza agli obiettivi di bene comune, fissati nell’Agenda 2030: cura del pianeta, clima, lotta alla
povertà, pace, giustizia, difesa delle persone fragili e dei minori, città sostenibili.
Dare voce oggi alle donne e alle ragazze nel processo decisionale è essenziale per avere domani un futuro sostenibile e più equo.
Occorre sollecitare riflessioni che contribuiscano a diffondere una cultura libera da stereotipi, aperta al rispetto delle diversità di genere, elementi propri di una società evoluta, sostenibile e pacifica.
Le iniziative per promuovere i diritti delle donne, oggi, sono molte, nonostante le conseguenze sociali della pandemia ed il precipitare degli eventi determinati dalla guerra russa-ucraina che vede migliaia di donne in fuga, piene di paura, angoscia per l’incertezza del futuro.
La guerra, come la storia ci insegna, ha conseguenze degradanti per le donne, intensifica le disuguaglianze di genere, frena le conquiste per i diritti umani e incrementa le violenze sessuali.
Serve un cambio di mentalità, un cambiamento culturale, in ogni ambito della società. Le amministrazioni pubbliche, in questo senso, sono chiamate a promuovere percorsi informativi e formativi sui temi della promozione delle pari opportunità e della conciliazione dei
tempi di vita e di lavoro che coinvolgano attivamente i lavoratori e le lavoratrici.
La formazione e la sensibilizzazione diffusa e partecipata rappresentano, infatti, una spinta per l’affermazione di una cultura organizzativa orientata al rispetto della parità e al superamento degli stereotipi, alla prevenzione di qualsiasi forma di discriminazione o violenza e di generale miglioramento dei servizi resi alla collettività.
In questa giornata, il mio invito è quello di riflettere sul mondo femminile ancora prigioniero di condizionamenti sociali ma con una prospettiva di rinascita e speranza per alimentare la cultura della condivisione e della crescita comune. Concludo con un ringraziamento a tutte le donne e a tutti gli uomini di questo Ente che con il loro esempio contribuiscono, ogni giorno, ad affermare la parità di genere che «non è solo un diritto umano fondamentale, ma una base necessaria per un mondo pacifico, prospero e sostenibile».
La Segretaria Generale della Città Metropolitana di Messina
Maria Angela Caponetti