Stamane, presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Lucio Barbera” presentazione di due opere dal titolo “Il linguaggio della Bibbia” di don Antonio Meli e Daniela Ziino e “Il Vaso di Panettona” di Tiberio Madonna.
Gli interventi dei professori Anna Maria Crisafulli Sartori, Giuseppe Campolo e Antonio Meli hanno illustrato gli aspetti più interessanti dei contenuti dei libri oggi protagonisti dell’incontro.
Don Antonio Meli, docente di Filosofia e Scienze della Comunicazione presso l’Università Pontificia, ha sottolineato come ne “Il linguaggio della Bibbia” si dimostri come i mutamenti culturali non mettano fuori gioco la Bibbia che, anzi, pone alla luce tutta la sua contemporaneità. La Bibbia è Parola viva in cui, anche l'uomo di oggi, riesce a trovarne il significato nella sua quotidianità. Un testo che pone in evidenza il carattere assolutamente originale e unico del modo di operare del linguaggio biblico. Attraverso una rassegna storico-critica del mutamento linguistico, gli autori dimostrano come il linguaggio biblico rimane significativo sempre e sia qualcosa di assolutamente unico e autentico nella storia dell'umanità.
Ne “Il Vaso di Panettona” di Tiberio Madonna viene esaltato il ruolo della fantasia e della follia per cui anche ciò che sembra impossibile diventa ammissibile come racchiudere tutto il mondo in un vaso. E, comunque, tutto un mondo di fantasia è certamente racchiuso in un libro, in un piccolo libro da leggere o da snobbare, da amare o da disprezzare, da conservare o da gettar via, così, come un’inutile cartaccia in un mondo di cartacce inutili, che possono però servire a divagarsi, a divertirsi ed evadere, anche solo per poco tempo, dalla città della serietà, per esplorare non il centro, ma per lo meno, prudentemente, i sobborghi della follia.
Oggi pomeriggio, alle 18.00, sempre presso la Galleria “Lucio Barbera” terzo appuntamento della giornata con la presentazione da parte della prof.ssa Fulvia Toscano e dell’avv. Melinda Calandra del libro “Le ciociare di Capizzi“, a cura di Marinella Fiume. Si tratta di una ricostruzione storica di eventi drammatici che hanno visto protagoniste le donne del piccolo centro montano della provincia di Messina che raccontano “le marocchinate” subite durante la Seconda guerra mondiale per opera dei marocchini dell’esercito francese nel corso della loro avanzata in occasione dell’operazione Husky. Un viaggio attraverso le violenze e gli stupri descritti nelle narrazioni dei nipoti di quelle donne siciliane vittime innocenti di abusi.
A moderare gli incontri odierni è stato il responsdabile del Servizio Cultura, Attilio Griso.
Comunicato stampa n.82/21
Redatto da Gaetano Catanzaro
Il Funzionario Responsabile
Dott. Francesco Roccaforte