Si è svolta stamane a Palazzo dei Leoni la conferenza dedicata a “Karl Mayer-Eymar, Giuseppe Seguenza ed il Messiniano: la scoperta e gli studi successivi”, organizzata dal Museo della Fauna dell’Università degli studi di Messina. L’evento è stato proposto nell’ambito delle iniziative per la “Settimana del Pianeta Terra”, l’VIII edizione del festival di divulgazione scientifica che, con eventi che si svolgono su tutto il territorio italiano, vuole richiamare l’attenzione sulle Geoscienze.
Ha portato i saluti della Città Metropolitana di Messina, che ha patrocinato l’evento, la Dirigente avv. Anna Maria Tripodo e, per Comune, l’assessore alla Cultura prof. Enzo Caruso. Tra i numerosi partecipanti la geologa Ester Tigano e una rappresentanza del Liceo Scientifico “Seguenza”.
Al tavolo dei relatori erano presenti il prof. Filippo Spadola, direttore del Museo della Fauna, la prof.ssa Laura Bonfiglio, già professore ordinario di Paleontologia dell’Università di Messina ed il dott. Mauro Cavallaro biologo conservatore del succitato museo.
Il prof. Spadola ha illustrato il vasto campo di azione del Museo della Fauna, che alle attività tradizionali di raccolta e catalogazione ne realizza molte altre che vanno dalla didattica, all’attività di ricerca, allo svolgimento di corsi di formazione altamente qualificanti. Tutte queste attività, purtroppo, hanno subito un notevole rallentamento a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19 e le ripercussioni per un’istituzione che si “autofinanzia” attraverso i progetti che svolge sono state molto pesanti. Da qui l’idea di un finanziamento collettivo (reward crowdfunding) lanciata dal prof. Spadola, per potere portare a termine - tra l’altro - alcuni lavori di conservazione di esemplari di fauna, che altrimenti andrebbero persi. Per l'occasione è stata creata una medaglia, in due diverse composizioni e in tiratura limitata, che sarà regalata ai sottoscrittori dell’iniziativa.
I lavori sono proseguiti con l’approfondito intervento della prof.ssa Bonfiglio e con la dettagliata esposizione del dott. Cavallaro sulle ricerche relative all’evoluzione del Mediterraneo.
Mayer Eymar e Seguenza, due scienziati, entrambi geologi e paleontologi; l’uno, francese di nascita, ma svizzero di adozione, l’altro nostro, glorioso concittadino. Due studiosi vissuti nell’800, Mayer nasce nel 1826, Seguenza sette anni dopo, diversi per formazione, ma accomunati dall’attività di ricerca, dalle scoperte scientifiche e da un comune denominatore che è Messina. Per Seguenza è la città natale e l’oggetto dei suoi studi, per Mayer è lo spunto per intitolare un “piano” della scala dei tempi geologici; il Messiniano. Nel 1868 lo scienziato svizzero introduce la definizione di Messiniano un periodo che deriva il nome dalla città di Messina ed è caratterizzato da alcuni tipi di formazioni; la “Gessoso-solfifera”, i “Trubi” e il “Tripoli”. Un salto indietro nel tempo tra 7.200 e 5.200 milioni di anni fa. Nello stesso anno Giuseppe Seguenza concretizza gli studi sui “Trubi” e introduce il piano Zancleano che si estende tra 5,332 e 3,6 milioni di anni fa, per una durata complessiva di 1,732 milioni di anni, Stavolta l’ispirazione deriva da Zancle, l'originaria colonia greca fondata sul sito dell'odierna Messina.
L’incontro, oltre a dare nuova luce ai due illustri studiosi ed ai loro lavori, ha promosso l’iniziativa di intitolare a Mayer Eymar una strada a Messina. Senza i suoi studi e senza la scelta di quell’aggettivo riferito a Messina per definire il piano geologico Messiniano, la nostra città non godrebbe di un indissolubile riferimento nel mondo scientifico.
L’Ufficio Stampa
Comunicato Stampa n.94/2020