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7 gennaio 2020

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Manifestazione conclusiva della Settimana Quasimodiana, giunta alla sua IX edizione, organizzata dalla Città Metropolitana di Messina, per celebrare il sessantesimo anniversario dell’assegnazione del Premio Nobel al poeta, avvenuta il 10 dicembre 1959 a Stoccolma.


Nella splendida cornice del Teatro Vittorio Emanuele, condotto dalla giornalista Rachele Gerace, è stato presentato lo spettacolo " ... e lungamente guardava il maré" iniziato con l'esecuzione al pianoforte, da parte del M. Antonino Averna, di musiche originali del M. Antonino Pirrone dal titolo 'Onda di suoni e amore' ispirate alla poesia "Vento a Tindari" di Quasimodo. Di seguito, brani tratti da "Quasimodale", progetto multimediale ideato da Rosalba Lazzarotto sulla base di liriche di Salvatore Quasimodo, da lei stessa musicate e cantate; ad accompagnarla, l'ensemble del Conservatorio "Corelli", composto da apprezzati studenti che hanno partecipato agli arrangiamenti di alcuni brani e dai maestri Giuseppe Corpina,lvano Biscardi e dal sassofonista Carlo Cattano, Ogni esecuzione musicale è stata preceduta dalla magistrale recitazione della corrispondente lirica da parte dell'attore Giovanni Moschella.
La coreografia di Michela Rosa ha evocato la danzatrice e poetessa Maria Cumani, moglie del poeta, a cui dedico' la poesia 'Ora che sale il giorno' inserita nel programma.
Lo spettacolo è stato impreziosito dalla scenografia derivata dal quadro 'Isola' del pittore e scultore Filippo Andronico.

Il Sindaco Metropolitano Cateno De Luca dopo avere espresso l’apprezzamento per la manifestazione e per l’alto livello delle musiche e delle interpretazioni, ricorda che la Città Metropolitana ha deciso di organizzare la manifestazione, nonostante le difficoltà, "la realizzazione è stata possibile - continua il Sindaco - grazie al volontariato di tante persone ed istituzioni cittadine, quando le difficoltà potrebbero portare a cancellare le manifestazioni, mettendo nell’oblio la nostra cultura, la nostra identità, emerge l’orgoglio e lo spirito di appartenenza, e si è riusciti a realizzare questo evento che coniuga il grande evento del Nobel per Salvatore Quasimodo con il filone culturale del Jazz che proprio in quegli anni inizia ad affermarsi. Bisogna andare avanti nel valorizzare il nostro patrimonio, in questo caso Salvatore Quasimodo provando ad articolarlo in qualcosa di più concreto, partendo dalle eccellenti attività del Parco “Quasimodo” di Roccalumera provare a realizzare un asse tra Messina-Roccalumera-Tindari e tra i luoghi ricordati nelle opere, da inserire in una strategia di sviluppo locale che deve partire dalle nostre originalità e dalle nostre origini. Questa manifestazione rappresenta uno straordinario esempio di sinergia tra istituzioni diverse che hanno lavorato insieme insieme in modo spassionato per rilanciare il nostro patrimonio culturale, per l’amore per la nostra terra".

Locandina

 

L'Ufficio Stampa