L'Unione europea ha avuto un ruolo centrale nel negoziato che ha permesso di raggiungere lo storico accordo di Parigi: 195 paesi hanno adottato un nuovo accordo globale sul clima, giuridicamente vincolante.


Il primo grande accordo multilaterale del ventunesimo secolo, ambizioso ed equilibrato, definisce un piano d'azione globale che mette il mondo sulla buona strada per evitare pericolosi cambiamenti climatici, contenendo il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C.

L'accordo è il coronamento di anni di sforzi della comunità internazionale per arrivare a un accordo multilaterale universale sui cambiamenti climatici. A seguito della partecipazione limitata al protocollo di Kyoto e della mancanza di un accordo a Copenaghen 2009, l'Unione europea ha costruito un'ampia coalizione di paesi sviluppati e in via di sviluppo con obiettivi ambiziosi che hanno plasmato il risultato positivo della conferenza di Parigi.

L'accordo di Parigi dice chiaramente a investitori, imprese e responsabili politici che la transizione globale alle energie pulite non è un fenomeno transitorio, e che bisogna distogliere risorse dai carburanti fossili inquinanti.

I Governi hanno concordato l'obiettivo a lungo termine di mantenere l'aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, e di cercare di limitarlo a 1,5°C, soglia che ridurrebbe in modo significativo i rischi e le ripercussioni dei cambiamenti climatici.

 

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http://ec.europa.eu/italy/news/2015/20151214_accordo_parigi_per_europa_it.htm

 

 

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