Il nuovo Codice degli Appalti ha rafforzato la “vigilanza collaborativa” esercitata da Anac nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni. 
Si tratta di uno dei più efficaci strumenti di prevenzione della maladministration, consentendo ad Anac di intervenire con tempestività e garanzia della legalità nelle procedure di aggiudicazione, senza nessuna perdita di tempo.

Le Pubbliche amministrazioni che vi aderiscono sottopongono in via preventiva gli atti di gara all’Autorità, che in tempi brevissimi – dai 5 agli 8 giorni - fornisce osservazioni e consigli, favorendo la deflazione del contenzioso.

I dati
L’Autorità predispone semestralmente una Relazione sull’attività di vigilanza collaborativa. L’attività dei primi sei mesi del 2023 è contenuta nella Relazione approvata dal Consiglio lo scorso 19 settembre. 

Le procedure sottoposte a vigilanza collaborativa durante il primo semestre hanno riguardato molteplici settori di intervento: 14 nell’ambito dei lavori pubblici; 13 nell’ambito dei servizi; e 3 nell’ambito dei servizi di ingegneria. In totale sono state complessivamente 30, per un valore complessivo di oltre 4,07 miliardi di euro. Nell’ambito di tali procedure, sono stati rilasciati complessivamente 68 pareri. 

Su 33 pareri dei complessivi 68 (48% del totale) emessi, sono stati formulati rilievi. 
Nella tabella annessa sono riportati, per ciascuna fase di ogni procedura vigilata, il numero dei pareri emessi, la tipologia degli stessi in relazione alla presenza di rilievi o meno e l’importo degli affidamenti. Infine è stato evidenziato il tempo medio di rilascio dei pareri, quantificato in 6 giorni medi e calcolato sulla base dei giorni lavorativi trascorsi dall’acquisizione della richiesta della stazione appaltante al protocollo dell’Autorità all’invio del parere sottoscritto dal Presidente dell’Anac. 

Il commento di Anac
“La vigilanza collaborativa – scrive Anac - è prevalentemente preventiva e finalizzata a garantire il corretto svolgimento delle operazioni di gara e ad impedire tentativi di infiltrazione criminale. Prevede lo svolgimento di una serie di attività da realizzarsi in una logica di continuo e tempestivo “dialogo-supporto” con le stazioni appaltanti, fornendo loro, preventivamente all’adozione formale degli atti di gara, osservazioni/ rilievi sulla corretta ed uniforme interpretazione della normativa, anche attraverso l’indicazione di best practices, con la finalità di prevenire ex ante le criticità ricorrenti nel sistema degli appalti e delle concessioni. Per tale ragione, tale sistema di controllo, per essere esercitato efficacemente, si focalizza su particolari specifici casi ad alto rischio di corruzione.

Relativamente a questi affidamenti, su richiesta delle stazioni appaltanti interessate, la vigilanza collaborativa è stata espletata attraverso la verifica della conformità degli atti di gara alla normativa di settore, l’individuazione di clausole e condizioni idonee a prevenire tentativi di infiltrazione criminale, di situazioni di conflitto di interesse, nonché tramite il monitoraggio dell’intera procedura di gara nelle distinte fasi di predisposizione dei documenti, svolgimento della procedura e aggiudicazione della stessa. Talvolta questa forma collaborativa di vigilanza è stata estesa, in casi di particolare criticità, anche alla fase di esecuzione del contratto.

Le modalità di svolgimento sono contenute in appositi protocolli di azione che prevedono l’individuazione delle fattispecie da sottoporre a vigilanza, l’elenco della documentazione da esaminare, la descrizione del procedimento di vigilanza, la durata della collaborazione e le eventuali clausole di legalità da inserire nei bandi di gara”.

Allegato:

https://www.anticorruzione.it/documents/91439/2188340/Relazione+UVS+vigilanza+collaborativa+-+gennaio+giugno+2023.pdf/f0283e13-adff-0f99-0d08-adb98fa4d077?t=1695996700093