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Di antica fondazione, Sinagra, fu probabilmente uno dei primi insediamenti della zona sia per la posizione della fiumara che per quella del castello, posto sulla collina, che permetteva la visuale a nord e a sud senza essere visti. L'origine latina del nome (sinus = insenatura) fa pensare che il paese sia stato fondato verso il 1100, al tempo dei Normanni. Dagli atti della diocesi di Messina del secolo XII risulta con il nome di Senagra. Nell'anno 1250 fu concesso da Federico II di Svevia a Filippo, vescovo di Patti. Durante il regno di Federico II d'Aragona passò ai Lancia, ai Ventimiglia, agli Ioppolo, ma nel 1812 il Parlamento deliberò l'abolizione dei diritti feudali e Sinagra divenne comune autonomo.
Il suo territorio segna nel punto più basso circa m.90 ed arriva ad un'altezza di circa 1090 metri. A causa di questa notevole differenza di clima il territorio si presenta adatto a tutti i tipi di coltivazione. Sinagra conta una popolazione attiva dedita soprattutto all'agricoltura (agrumi, olive, uva e nocciole) e all'allevamento. Tali settori, una volta traini dell'economia, sono tuttavia adesso in netta decadenza. La prima perché l'introduzione dei mezzi tecnici richiede costi di produzione alti, il secondo perché viene praticato a conduzione familiare offrendo limitatissimi profitti.