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Situato nella valle dell' Alcantara, alle falde del Pizzo Rotondo, all'inizio delle Caronie orientali, il territorio feudale di Santa Domenica in
origine non fu che una parte del territorio feudale di Roccella, e ne
seguì, per conseguenza, le vicende. Solo quando il Marchese di Roccella e Principe di
Maletto Francesco Spatafora Crisafi vendette, con atti 15 febbraio 1628
e 8 marzo 1631, questa porzione del marchesato di Roccella a
Sebastiano Pagano, essa divenne un ente a se stante e costituì una
distinta signoria. Nel 1706 la Parrocchia di Santa Domenica ottenne l'autonomia voluta da Vittoria de Giovanni Alliata.
Sorge a 1080 m
sul livello del mare, in massima parte sulla via nazionale che corre da
mezzogiorno a tramontana, a mezza costa d'un contrafforte dei Nebrodi;
dal centro due notevoli corpi di case si prolungano l'uno verso l'alto
della costa, l'altro verso il basso, dando al paese una configurazione
di croce. L'esposizione del complesso dell'abitato è verso
oriente, trovandosi davanti un magnifico panorama costituito dall’ampia
valle dell'Alcantara, con a fianco l'imponente mole dell'Etna, che
proprio dalla parte di Santa Domenica presenta il più bello ed
armonioso, dei suoi aspetti. Le principali attività economiche del centro sono l'allevamento, particolarmente ovino e suino. I bovini della razza bruno-alpina sono posti in apposite stalle razionali. Sviluppata è anche l'agricoltura, per la produzione di cereali, uva e frutta.