San Marco d'Alunzio

S.Marco d'Alunzio

Pubblicato il:

16 novembre 2006

Ultima revisione:

23 novembre 2010


S.Marco


Altre informazioni:

Arroccato alle pendici del massiccio montuoso del Crasto, S.Marco d'Alunzio domina, dall'alto dei suoi 546 metri di altitudine, un paesaggio di rara bellezza: davanti l'ampio tratto di mare compreso tra Capo d'Orlando e Cefalù, con sullo sfondo le isole Eolie, ai lati le valli formati dai torrenti Rosmarrino e Platanà, e alle spalle la catena montuosa dei Nebrodi. Ai piedi dell'altura si estende una piana coltivata ad agrumeto mentre i pendii delle colline circostanti sono fittamente coperti di vigneti e uliveti.  Della sua storia plurimillenaria rimangono tracce non solo nei suoi monumenti ma anche sulle murature più umili spesso costruite utilizzando materiali che erano stati di architetture greche, romane o normanne. L'abitato si raccoglie intorno ai ruderi del castello normanno e conserva ancora la caratteristica struttura medievale. Il territorio di S.Marco d'Alunzio fu abitato fin dall'età del rame come dimostrano gli utensili litici e le ceramiche preistoriche recentemente rinvenute nella grotta di Scodonì. La fondazione in epoca storica viene attribuita, da fonti antiche, ad un mitico Patron Turio venuto in Italia a seguito di Enea dopo la distruzione di Troia. Durante il periodo di dominazione greca fu un centro fiorente col nome di "Alontinon" e battè moneta propria. Sotto i romani si chiamò Haluntium e sarà citata dallo stesso Cicerone nel famoso processo "contro Verrem".

L'abitato attuale si è formato attorno al castello fatto costruire da Roberto il Guiscardo nel 1061. In epoca normanna S.Marco conobbe prosperità grazie alla coltivazione della viola mammola, all'allevamento del baco da seta e alla frequentazione della darsena. Dal secolo XV fu feudo della famiglia Filangeri dei Principi di Mirto che ne conservarono la signoria fino al secolo scorso. Dell'antica città greca rimangono, nella parte bassa dell'abitato, alcune strutture del tempio di Ercole (IV sec.a.C.) trasformato in chiesa cristiana in epoca medievale e rifatto nella facciata barocca. Di architettura bizantina è la chiesa di S.Teodoro, detta Badia Piccola, a croce greca con all'interno decorazioni a stucchi del 1700 e la chiesa di San Pietro da Deca, di forma ottagonale. La chiesa di San Salvatore (XIII sec.) dall'originaria struttura normanna presenta all'interno colonne sorreggenti capitelli in pietra, decorati con motivi bizantini a palma, a croce greca e con disegni geometrici. Una pregevole Madonna della scuola del Gagini si conserva, invece, all'interno della Chiesa della SS.Annunziata. Caratteristica a S.Marco d'Alunzio è la festa del Crocifisso che ha luogo l'ultimo venerdì di marzo. Durante la festa 33 incappucciati, chiamati "Babbaluti", avvolti in sai blu e scalzi portano in processione, per le vie del paese, la pesantissima vara con il Crocifisso ligneo scolpito alla fine del 1550 da fra' Umile da Petralia.

S.Marco d'Alunzio è da sempre stato un importante centro di estrazione del marmo una qualità del quale, il "rosso" è molto pregiata. La principale fonte di reddito, tuttavia è ancora oggi costituita dall'agricoltura (agrumeti, vigneti e oliveti) e dall'allevamento. Esiste ancora un artigianato tipico della cardatura, filatura, tessitura e confezione di manufatti di lino e lana da parte di alcune donne del paese. Le altre attività artigianali si basano sulla lavorazione del ferro battuto, del legno e in particolare del marmo. Discreta la produzione di olio d'oliva. Per la bellezza del paesaggio circostante e per il ricco patrimonio storico, artistico e folcloristico S.Marco d'Alunzio ha tutte le carte in regola per diventare, se opportunamente valorizzato, uno dei principali centri di attrazione turistica dell'entroterra dei Nebrodi.