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Centro agricolo dei Nebrodi situato a circa 314 m.s.l.m. in una valle circondata da una catena montagnosa sulla destra del torrente S.Angelo. Le sue origini risalgono all'epoca normanna quando il conte Ruggero, in segno di riconoscenza verso S.Michele Arcangelo per la vittoria riportata sui Saraceni, fece edificare tra il 1070 e 1084 un grandioso Monastero Basiliano dedicato al Santo. S.Angelo si sviluppò presso il Monastero e rimase sotto la giurisdizione degli abati fino alla seconda metà del secolo XVIII. Notevole dal punto di vista artistico è il Convento di San Francesco che comprende un interessante chiostro tardo-cinquecentesco e presenta all'interno un dipinto della fine del '500 e un crocifisso seicentesco intagliato da frà Innocenzo da Petralia. Nel centro storico pregevole è la Chiesa Madre dedicata a Santa Maria e la Chiesa di San Filippo e San Giacomo (XIII sec.) al cui interno si trova il più bel gruppo in marmo dell'Annunciazione di scuola gaginesca.
Il territorio è in gran parte coltivato a noccioleti la cui produzione viene quasi interamente esportata. L'economia del paese si basa quasi essenzialmente sull'agricoltura (viti, agrumi, olivi) e sull'allevamento del bestiame. Rinomato, in particolare è l'allevamento dei suini la cui macellazione e insaccamento delle carni avviene localmente mediante sistemi ancora artigianali attraverso cui si producono i famosi salumi di S.Angelo di Brolo conosciuti in gran parte d'Italia. Esiste ancora, anche se marginalmente, un'attività artigianale legata alla lavorazione del rame che viene realizzata secondo sistemi tradizionali antichissimi. Non opportunamente valorizzato questo tipo di artigianato tende purtroppo a scomparire.