Patti

comune

Pubblicato il:

14 novembre 2006

Ultima revisione:

23 novembre 2010


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Altre informazioni:

La cittadina di Patti, posta sulle prime pendici settentrionali dei Nebrodi, giace su una collinetta tra due monti Agatirso e Melinso dominando dall'alto, l'incantevole spettacolo delle isole Eolie e l'omonimo golfo che da Capo Tindari si estende fino a Capo Calavà. Niente di preciso si sa ancora oggi sulle vere origini di Patti che pare tragga origine dall'antica "Tyndaris", distrutta dai saraceni nell'827, ciò verrebbe confermato dall'intestazione del libro d'oro che si trova nella sede municipale "Minicipalia iura nobilissime olim Tyndaris magnanime nunc civitatis Pactarum" e l'antico sigillo della città "Antiqua Tyndaris Pactarum Urbs". Nel 1089 per la prima volta si legge il nome di Patti nel diploma col quale il conte Ruggero fondava il monastero di S.Bartolomeo a Lipari per riapparire di nuovo nel diploma del 1094 quando dallo stesso Ruggero veniva fondato il Monastero del SS.Salvatore a Patti. L'Abbazia fu elevata alla dignità di Vescovado dopo trent'anni dalla sua fondazione. Dal 1251 al 1312 fu agitata da lotte per l'emancipazione, finchè non ottenne il riconoscimento di città comunale, libera da qualsiasi giurisdizione feudale. Sotto gli Aragonesi il laicato pattese dovette sostenere continue lotte contro vescovi per mantenere la propria libertà. Il borgo sviluppatosi rapidamente, venne distrutto da Federico II d'Aragona per la sua fedeltà agli Angioini, ma risorse ben presto divenendo città regia.Patti ricostruita subì un nuovo violento attacco dai pirati di Ariadeno Barbarossa. Nel 1537 la cittadina, dietro pagamento di mille scudi, ottenne da Carlo V il titolo di "Città Magnanima". Nel 1636 Ascanio nsalone, ministro del real patrimonio, tolse a Patti i possedimenti di Montagnareale prima e Sorrentini dopo. Per il prezzo di 20.000 onze ebbe la stessa Patti col titolo di Principe. Ma il popolo pattese si armò e versando di suo la somma richiesta riscattò la sua libertà. Durante la spedizione dei Mille, Garibaldi giunse a Patti e in ricordo di questo avvenimento fu posta una lapide nella casa che lo ospitò. La città è stata inoltre per circa otto secoli una delle più ragguardevoli diocesi dell'isola e ancora oggi è sede vescovile.

Il panorama di questo ridente centro della costa tirrenica è dominato dalla cattedrale di San.Bartolomeo, di origine normanna, dove, in un sarcofago rinascimentale sono custodite le spoglie della regina Adelasia, moglie di Ruggero I. In passato, fu un fiorente centro commerciale famoso per la produzione e l'esportazione di olio, baco da seta, agrumi, legname, vino e paste alimentari. L'industria della ceramica, per Patti rappresenta una delle più antiche tradizioni e venne introdotta probabilmente dagli Arabi. In particolare Patti Marina fu fin dal '700 un centro fiorente per la produzione di vasellame di terracotta che era talmente pregiata da far acrivere al Meli i famosi versi "divi essiri di Patti la pignata pi fari la minestra sapurita". La produzione di stoviglie di terracotta, esportate poi nel resto della Sicilia, in Africa e persino nel Continente, era favorita dal fatto che nella zona di Patti esistono giacimenti di argilla adatta a tale produzione. L'attività di queste fabbriche che occupava centinaia di "pignatari" ebbe un continuo sviluppo fino al 1940 quando, cominciò a decadere a causa della produzione di stoviglie di alluminio. Attualmente rimane qualche ceramista artigiano che in maniera privata continua a lavorare l'argilla producendo pregevoli oggetti in ceramica colorata. Alla fine del XIX secolo nel Comune esistevano: una filetteria di seta a vapore, un opificio meccanico, una fonderia metallurgica. Notevole era inltre il commercio marittimo.

Oggi la cittadina di Patti è rimasta al centro di una fiorente attività commerciale specialmente nel settore della ceramica, dove, l'Azienda Caleca, vanta una tradizione antichissima, produce oggetti in ceramica a livello industriale e li esporta con successo anche all'estero. L'artigianato è poi presente anche nei settori della cantieristica navale, nella lavorazione artistica della ceramica e nella lavorazione del ferro battuto. Oltre all'agricoltura che produce agrumi, uva, olive e ortaggi un'altra importante risorsa economica è rappresentata dalla pesca esercitata da numerose piccole imprese. Buone fonti di reddito sono anche il commercio di ortofrutticoli, di prodotti ittici e il turismo estivo. Sulla costa sorgono, oltre a Patti Marina, Mongiove, Case Nuove Russo, Scala e Tindari. Quest'ultima sorge sulla parte più elevata del promontorio di Capo Tindari da dove domina un ampio tratto di costa. L'antica Tyndaris, fondata da Dionisio di Siracusa nel 396 a.C., costituisce, con il suo interessantissimo parco archeologico, il polo di attrazione più importante dell'intero comprensorio. Dal belvedere uno spettacolo meraviglioso: uno strapiombo a picco sul mare e sul fondo, lingue di sabbia fanno da cornice a misteriosi e splendidi laghetti creando immagini colorate di delicate sfumature di azzurro. I pregevoli resti archeologici della villa romana a Patti Marina (IV sec.d.C.), le grotte di Mongiove, le bellezze naturali di Tindari e dell'incantevole golfo di Patti fanno quindi di questa cittadina una tappa turistica da non perdere.