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Il paese di Graniti sorge in zona collinare nella vallata del torrente Petrolo affluente dell'Alcantara. Il suo territorio confina con i comuni di Antillo, Mongiuffi Melia, Gaggi, Motta Camastra e comprende le contrade abitate di Muscianò Cuparò, Finaita e Postoleone. Graniti fu edificata in epoca saracena. In epoca romana e normanna fu interessata da importanti avvenimenti del tempo come il passaggio nel suo territorio delle truppe di Ottaviano in fuga da Naxos e la marcia del conte Ruggero verso Troina, dopo l'espugnazione di Taormina. In epoca aragonese il territorio d Graniti fu posseduto dal nobile messinese Mangiavacca, la cui famiglia esercitò per 74 anni la baronia del luogo. Nel 1370 il feudo di Graniti fu donato al conte Aidone Enrico il Rosso e nel 1402 passò al vicerè Michele Castagna e successivamente al nobile ligure Pollicino e al messinese Balsamo. Nel 1659 la terra di Graniti fu venduta alla Regia Corte al nobile Garsia Mestrilli, che la affrancò alla città di Taormina, alle cui dipendenze era rimasta per quasi sei secoli. L'ultimo marchese di Graniti fu Domenico del Castillo. Graniti fu anche interessata dagli avvenimenti storici conseguiti alla presenza austriaca e borbonica in Sicilia e ne subì i riflessi economici e sociali. La nascita del comune di Graniti si fa risalire al 1816 e i primi documenti reperibili presso l'archivio comunale citano il primo sindaco nel 1820.
Tra le attività prevalenti figurano: l'agricoltura (vigneti, uliveti, agrumi e mandorle); l'allevamento (ovini, bovini ed equini); e la trasformazione di prodotti agricoli e zootecnici.