“Lo stato di salute dello Stretto di Messina e dei laghi di Capo Peloro”

“Lo stato di salute dello Stretto di Messina e dei laghi di Capo Peloro”

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13 febbraio 2022

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Si è svolto, con una straordinaria partecipazione di cittadini, Enti, Istituzioni ed associazioni ambientaliste il sesto laboratorio dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile della Città Metropolitana. . Si è trattato di un incontro tecnico scientifico curato dall'Università degli Studi di Messina.
Dopo i saluti istituzionale del Dirigente dott. Salvo Puccio, ha introdotto i lavori la la Prof.ssa  Nunziacarla Spanò, docente ordinario di ecologia presso l’Università di Messina che si è soffermata sull’importanza dello Stretto per una città di mare come Messina e sulle problematiche di sostenibilità ambientale, sottolineando che pur in assenza di criticità elevate, vi è la necessità di un rapporto di rispetto per l’ambiente, bisogna, come ha ricordato Papa Francesco “vivere in armonia con la madre terra “.
È quindi intervenuta la prof.ssa Serena Savoca, ricercatrice di ecologia che ha  presentato una relazione su “Lo stretto di Messina e le sue risorse. Dove ha illustrato le caratteristiche geografiche e morfologiche dello stretto, evidenziando come la profondità, da sud a nord, diminuisca rapidamente  passando da circa 2,000 metri a circa 80 in corrispondenza della “Sella” antistante Ganzirri. L’alternanza delle maree ogni 6 ore, dà luogo a fenomeni di rilevante interesse come la formazione di “vortici “ con elevato carico di energia e contestualmente  favorisce un arricchimento della biodiversità, facendo risalire acque profonde, ricche di sostanze organiche.
Entrando nel merito dello stato di salute dello stretto, da un recente studio fatto dall’Università in collaborazione con la Città Metropolitana si è palesato un miglioramento dello stato delle acque nel periodo della pandemia correlato alla diminuzione delle attività antropiche.
In merito all’inquinamento da materie plastiche dall’attività di monitoraggio inserita nel progetto ArBioMe si è rilevato un modesto inquinamento nell’area dello stretto e la concentrazione dei rifiuti plastici in alcune piccole aree nella zona del porto di Tremestieri. L’Università svolge costantemente attività di monitoraggio prevedendo , ove necessario, attività di bonifica. Ma è fondamentale l’educazione ambientale e la sensibilizzazione delle nuove generazioni.

Il Prof. Gioele capillo:ricercatore di zoologia  ha presentato una relazione su: “ riserva naturale orientata di capo peloro: attività e prospettive future “ nella quale si è soffermato  sulle caratteristiche della riserva, ricordando che fino al 1700 vi erano 4 laghi, il Ganzirri, il Madonna di Trapani , il Margi ed il Faro, in una imponente opera di bonifica fatta in periodo Borbonico, il lago Ganzirri ed il Madonna di Trapani furono unificati ed il Margi trasformato in un canale di congiunzione con il lago Faro, contestualmente furono costruiti i canali di collegamento con il mare consentendo quel processo di ossigenazione delle acque che  ha reso possibile  l’utilizzo di queste aree salmastre per la molluschicoltura, attività che  negli anni ‘80 è stata dapprima interdetta, per poi essere parzialmente consentita  nel solo lago Faro. Attualmente l’attività prevalente è quella di stabulazione ed accrescimento di cozze, vongole ed ostriche. Si potrebbe pensare, per incrementare il reddito ad attività complementare come il riutilizzo delle biomasse algali spontanee
È quindi Intervenuto il dott. Marco Giapononello consulente dell’Agenda metropolitana che ha sottolineato come  l’iniziativa odierna rientri all’interno delle azioni inserite nella strategia che porterà alla' elaborazione finale della dell'Agenda, all’interno dell’Azione Ri-Habitat dei luoghi e dei laghi.  Come è emerso anche dai vari  interventi è necessario affiancare alla ricerca scientifica la previsione di ricadute sia turistiche che culturali, cercando di inserire  all'interno di questo contesto, interventi che possano avviare attività di turismo sostenibile, ad esempio veicolare i flussi dei turisti che giungono nel porto di Messina in escursioni sui laghi, ma anche sui colli e nei forti, mettendo insieme scienza e turismo ed offrendo una visione peculiare e suggestiva della nostra terra.
Ha consluso i lavori il dott. Carmelo Casano, referente tecnico del progetto, che dopo avere ringraziato i relatori ed i partecipanti, ha dato appuntamento al prossimo laboratorio

 

Comunicato Stampa 21/2022
redatto da Gaetano Catanzaro
Responsabile del Servizio
Dott. Francesco Roccaforte

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